Un cantiere didattico in Villa Badia

 

Il sito archeologico del monastero longobardo di Leno continua a riservare delle sorprese. Il terreno situato a nord del complesso monastico, ora inserito nel parco circostante Villa Badia, ha svelato solo pochi mesi fa i resti di un insediamento medioevale, compreso fra il 500 e l’anno 1000. Una situazione complessa e unica nel territorio bresciano. Per questo la Fondazione Dominato Leonense, in collaborazione con la Soprintendenza per i beni archeologici e l’Università di Verona, ha steso un progetto di scavo archeologico pluriennale.

Scavi archeologici in VillaLa prima campagna di scavo partirà il prossimo 16 giugno e coinvolgerà studenti e docenti del corso di laurea in Archeologia dell’Università degli Studi di Verona, guidati dal Prof. Fabio Saggioro. L’indagine è mirata a promuovere una serie di interventi di riqualificazione e valorizzazione del patrimonio archeologico di Leno. Quanto c’è da accertare è la presenza di stratigrafia antropizzata, ovvero di un deposito archeologico che contribuisca a completare il quadro già emerso dagli scavi fatti negli anni passati. Come afferma la dott.ssa Denise Morandi, archeologa che ha condotto i saggi dell’area in autunno 2013, a dispetto della scarsa potenza della stratigrafia indagata nelle campagne precedenti, l’area che sarà coinvolta nello scavo ha rivelato finora la presenza di un deposito ricchissimo di informazioni. Pochi centimetri al di sotto del terreno vegetale, infatti, sono subito emersi livelli di macerie (fra le quali sono stati riconosciuti anche elementi decorativi in pietra di notevole interesse), alcune strutture murarie ben conservate, numerosi frammenti di ceramica databile tra l’Età Tardo Antica e l’Età Rinascimentale, ma soprattutto quella che tecnicamente viene definita dark earth, ovvero “terra scura”.

Tali depositi, caratteristici dei siti di Età Altomedievale (V-X sec.d.C.),  sono costituiti da terreno che spesso assume una colorazione quasi nerastra determinata dalla presenza di una forte componente organica mescolata al terreno, risultato dell’abbondante presenza di rifiuti e scarti di cibo e dell’utilizzo del legno per la costruzione delle abitazioni civili. La presenza della “terra scura” e soprattutto il suo rapporto (ancora tutto da indagare) con i resti dell’antico monastero di fondazione longobarda, aprono un ventaglio completamente nuovo di interrogativi, che risulta ancor più carico di aspettative considerata l’ottima conservazione di tali depositi e il fatto che ad oggi, nella provincia bresciana, non è mai stato indagato un sito di Età Altomedievale di pari estensione.

La prima campagna scavi terminarà nella metà di Luglio e i primi risultati di questa nuova campagna scavi saranno presentati Domenica 6 Luglio, in occasione della Fiera di San Benedetto.

Per i visitatori sarà possibile passeggiare, in un sentiero attrezzato con pannelli esplicativi, attraverso la storia delle genti che qui vissero… all’ombra dell’abbazia.

 

Per informazioni:
tel.: 030-9038463
mail: info@fondazionedominatoleonense.it

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