Ricostruzione virtuale del monastero di San Benedetto ad Leones

Villa Badia, Leno

Ricostruzione virtuale del monastero di San Benedetto ad Leones

Per accedere alla ricostruzione: http://leno-villa-badia.s3-website.eu-south-1.amazonaws.com/

 

Centinaia di giovani archeologi al lavoro, due decenni di scavi, una fitta rete di enti locali e istituzioni regionali e nazionali in collaborazione, un volume di studi, che illustrano i risultati dell’attività di ricerca, condotta da archeologi, paleografi, storici dell’arte e storici del medioevo.
Questo in sintesi il percorso che ha portato Fondazione Dominato Leonense all’appuntamento con l’inaugurazione della ricostruzione virtuale del sito del monastero di San Benedetto ad Leones di Leno. Con l’aiuto della tecnologia delle immagini si è così ricostituita l’imponenza degli edifici abbaziali e fatto rivivere il fascino della storia millenaria del grande monastero fondato nel 758 dall’ultimo re longobardo Desiderio.

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Hanno preso avvio nel 2001 le indagini sul terreno utilizzando il metodo del ground penetrating radar nelle aree del parco di Villa Badia, da allora le annuali campagne di scavo sono state sospese per la pandemia soltanto nel 2020 e 2021.

Non si sono mai interrotte, al contrario, le attività di ricerca promosse da Fondazione Dominato Leonense in collaborazione con i funzionari della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle province di Brescia e Bergamo, con gli archeologi di varie università italiane, coordinati dagli specialisti dell’Università di Verona, con i paleografi dell’Università di Pavia, gli storici del medioevo della Cattolica, gli archeometallurgisti di Ingegneria di Brescia.
L’impegnativo percorso di ricerca è stato reso possibile dal sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione Lombardia, del Comune di Leno e principalmente di Cassa Padana.
Alla Banca di Credito Cooperativo lenese va riconosciuto il merito di aver prima acquisito e poi incessantemente lavorato alla valorizzazione di Villa Badia e del suo splendido Parco.

Domenica 22 maggio alle ore 15, con il taglio del nastro, sarà inaugurato il percorso.
Seguendo la linea del tempo, sarà possibile compiere una visita immersiva alla scoperta del “monastero che non c’è”, ricostruito in 3d dalla stretta collaborazione dei tecnici del Gruppo Wise con i ricercatori all’opera sul vasto sito del monastero.
Utilizzando lo smartphone e tramite QR code il visitatore potrà vedere ricostruito il profilo architettonico virtuale delle tre chiese monastiche ed esplorarne l’interno. Potrà inoltre scoprire le fondamenta del grande palazzo della metà del VII secolo, risalente al periodo del regno del re longobardo Rotari.
Nel grande parco sarà inoltre possibile esplorare il sito della quarta chiesa di San Giacomo e soffermarsi nel luogo dove, secondo la tradizione, era collocata la “tomba del re” e dove gli scavi hanno restituito una tomba dipinta. Addossata al muro all’interno della chiesa voluta da re Desiderio, la sepoltura di prestigio secondo gli studi più recenti ne ha accolto le spoglie, dopo la sua morte avvenuta a Pavia nel 774 durante l’assedio delle truppe di Carlo re dei Franchi.

Dell’assistenza ai visitatori si incaricheranno gli studenti dell’indirizzo turistico dell’Istituto Superiore “V. Capirola”, pronti a soddisfare le domande relative alla millenaria storia del monastero e delle comunità cresciute alla sua ombra. La vita quotidiana di quelle famiglie vissute nei villaggi sorti intorno all’abbazia, rivivrà nella mostra allestita con rigore dai membri del gruppo lenese di rievocazione storica In illo tempore.
A rendere particolarmente gradevole l’esperienza affascinante di immersione a cielo aperto nella storia del monastero, protagonista delle vicende del medioevo europeo, sarà allestito con la consueta perizia dal gruppo Alpini di Leno un invitante punto ristoro.

3316415475 | info@fondazionedominatoleonense.it

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