Leno, centro del progetto politico di re Desiderio

Sogno desiderio

Leno, centro del progetto politico di re Desiderio

di Fondazione Dominato Leonense

9 gennaio 2019

 

È stato presentato venerdì 16 novembre presso l’auditorium “Cassa Padana” di Leno “Il sogno di Desiderio re dei longobardi”, l’ultimo lavoro del prof. Angelo Baronio. Il volume delinea una figura inedita di re Desiderio, con una ricostruzione non tradizionale del progetto politico dell’ultimo re dei longobardi, frutto di un lungo percorso d’indagine che ha preso in considerazione e vagliato in modo critico ogni tipo di fonte.

Presenti all’incontro, promosso da Fondazione Dominato Leonense e Cassa Padana BCC, l’assessore alla Cultura e alle Autonomie di Regione Lombardia Stefano Bruno Galli, Laura Cottarelli di Fondazione Civiltà Bresciana, Andrea Breda della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Brescia, Cristina Tedaldi, sindaco del Comune di Leno e l’abate di Leno mons Giovanni Palamini.

Nel merito dei molteplici aspetti intorno alla figura del re longobardo e alla straordinarietà del suo breve regno, affrontati nella sua opera dall’autore, sono intervenuti: Claudio Azzara dell’Università degli Studi di Salerno, Ezio Barbieri dell’Università degli studi di Pavia, Fabio Saggioro dell’Università degli Studi di Verona e Gabriele Archetti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Claudio Baroni del Giornale di Brescia ha coordinato i lavori.

Volume Baronio Desiderio

Si tratta di un volume di altissimo interesse storico” commenta il prof. Azzara “il cui perno, attorno cui ruota tutta la vicenda di Desiderio, è il monastero di Leno. Il cenobio lenese, infatti, non solo è considerato l’importante centro di spiritualità medievale che fu nel medioevo, ma diviene proprio la sede del progetto politico di re Desiderio. Analizzando la vicenda del re longobardo, Baronio ha utilizzato ogni riferimento a sua disposizione: dalla numismatica all’iconografia, dall’analisi delle fonti archeologiche, a quelle narrative e documentarie, ponendo particolare attenzione all’enorme tradizione erudita bresciana che ruota attorno alla figura di Desiderio. Ed è proprio questo il grande merito di questo testo: l’analisi minuziosa di tutta questa tradizione, capace di mettere in luce quanto la memoria di un’epoca remota sia in grado di sedimentarsi in una comunità, aiutandola ad essere perpetuata e conservata. In questo modo, la tradizione storica dell’epoca longobarda rimane all’interno della comunità, a livello più o meno consapevole, e diventa parte dell’identità del territorio. Pertanto, che Desiderio sia sepolto o meno a Leno, a questo punto non è più così importante: quel che conta è che, a Leno, Desiderio è presente più che mai.”

A sua volta Ezio Barbieri ricordala lunga vicenda che dagli inizi degli anni Duemila gli ha consentito di compiere con Baronio un lungo percorso alla ricerca delle disperse carte dell’Archivio del monastero. Un lavoro complesso ed allo stesso tempo entusiasmante, che ha prodotto frutti straordinari, consentendoci di allestire l’edizione critica delle carte del monastero, in un volume che sarà pronto nei prossimi mesi e che offrirà materiali di approfondimento ed elementi di ulteriore conoscenza sulla vicenda della grande abbazia voluta da re Desiderio”.

Nel suo volume “Il sogno di Desiderio re del longobardi”, Baronio riesce a prendere la figura di Desiderio ed a collocarla nel suo luogo, Leno. Far conoscere un personaggio attraverso l’ambiente in cui è vissuto si avvicina molto al lavoro dell’archeologo” continua Fabio Saggioro, docente dell’Università degli studi di Verona e coordinatore scientifico delle campagne di scavo condotte in villa Badia dal 2013 ad oggi. “Nel testo viene sottolineata la centralità di Leno, dove Desiderio fonda il monastero su terreni di sua proprietà, e le recenti scoperte archeologiche (strutture del VII secolo, che precedono la fondazione del monastero e tuttavia sono strettamente connesse con quelle del complesso monastico) proiettano il sito archeologico di villa Badia in ambito europeo. Il lavoro di Baronio alimenta nuove ed interessanti ipotesi sul ruolo politico e commerciale di Leno, che ci stimolano nel prosieguo delle ricerche.

Tomba scavo

Esistono davvero prospettive nuove conferma Gabriele Archetti. “Il volume è pubblicato dal Centro Italiano Studi sull’Alto Medioevo di Spoleto e le valutazioni rispetto alle ipotesi proposte dal testo di Baronio sono state giudicate attendibili. Il volume è frutto di lunghi anni di ricerca e riflessioni, e propone una rilettura critica dei testi su re Desiderio, aprendo spiragli inaspettati. A Leno viene posta l’ultima residenza del re, oggi confermata dagli scavi del quadriennio 2014-2018: da quello scavo sono davvero molti gli interrogativi che sorgono e che aprono a nuove grandi prospettive. Auspico pertanto che i risultati delle ricerche archeologiche siano pubblicati a breve, in modo che possano diventare patrimonio storico dell’intera comunità.”

Lo storico è un romanziere senza fantasia, ma pieno di passione” ha concluso l’assessore alla Cultura e alle Autonomie di Regione Lombardia Stefano Bruno Galli. “Questo è un volume pieno di passione, basato su ricerche storiche rigorose, condotte per amore della storia e della comunità. Auguro al prof. Baronio di continuare ad appassionare il proprio territorio alla storia con questo entusiasmo per molti altri anni.”

Il volume “Il sogno di Desiderio re dei longobardi è disponibile presso Fondazione Dominato Leonense al costo di 40,00 euro.

 

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Per informazioni
Fondazione Dominato Leonense
Via Marconi, 28 – Leno (Bs)
tel.: 331-6415475
mail: info@fondazionedominatoleonense.it

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